La frontiera cattolica. Percorsi del metodismo italiano dal 1861 al 1915
Negli anni dell'unificazione nazionale giunsero in Italia diverse missioni evangeliche internazionali spinte dal convincimento che il Risorgimento politico si sarebbe dovuto completare con un risveglio delle coscienze e di una fede cristiana finalmente liberata dai condizionamenti della Chiesa cattolica. In questo processo si distinsero i metodisti, la denominazione evangelica sorta in Inghilterra alla metà del Settecento a seguito della predicazione di John Wesley (1703-1791). Con altri evangelici, essi considerarono l'Italia una vera e propria "frontiera" dello scontro tra i valori della modernità espressi dal protestantesimo e la reazione culturale e religiosa che aveva il suo centro nella Chiesa di Roma. I saggi raccolti nel volume - frutto della collaborazione avviata nel 2011 tra il Centro di documentazione metodista e il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Sapienza Università di Roma - analizzano la fitta rete di relazioni sociali, culturali e politiche sviluppate dai metodisti. Il contesto è quello dell'Italia liberale in cui, mentre da una parte si affermavano gli ideali di libertà religiosa e di coscienza, dall'altra resisteva l'egemonia politica, culturale e religiosa del cattolicesimo.
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