K2 la montagna del mito. Vittorie, tragedie, grandi imprese
Il 31 luglio 1954, mentre i ghiacciai ai suoi piedi sono già avvolti dall’ombra, il K2, la seconda montagna della Terra, diventa un simbolo del nostro Paese. Due alpinisti, il valtellinese Achille Compagnoni e il veneto Lino Lacedelli, partono all’alba da una minuscola tenda ancorata a un ripido pendio di neve. Il giorno prima due loro compagni, Walter Bonatti e il portatore pakistano Amir Mahdi, avevano sfidato un terribile bivacco a 8000 metri, senza sacco a pelo né tenda, per portare alla cordata di punta le bombole di ossigeno. Lino e Achille impiegano un’intera giornata per salire, prima in un pericoloso canalone di neve, poi sulle rocce alla sua sinistra, infine per un crinale più facile. Al crepuscolo si abbracciano sugli 8611 metri della cima. A settant’anni dall’impresa del 1954, “K2 La montagna del mito” racconta gli episodi più importanti della sua storia alpinistica, densa e complessa, guardando anche più lontano, verso le pietre scure del Passo Karakorum o in direzione del Broad Peak, del Chogolisa, del Gasherbrum IV e delle altre cime che fanno corona al K2. Senza dimenticare la «guerra più alta della storia» che gli eserciti del Pakistan e dell’India combattono tra il ghiacciaio Siachen e la Sella Conway, gli sviluppi della ricerca scientifica, l’ambiente e il Central Karakorum National Park. Un racconto lungo secoli, attraverso i sogni, le avventure e le molte tragedie che esploratori e alpinisti di tutto il mondo hanno vissuto sulla “montagna degli italiani”.