Le mie montagne
Quando nel 1961 pubblica Le mie montagne, il suo primo libro, Walter Bonatti ha da rac- contare oltre un decennio di imprese impossibili, trionfi e sofferenze: dalla scalata sullo sperone Walker (a 19 anni) all’odissea sul Pilone Centrale, passando per il Grand Capucin, il Dru e la fatidica notte all’addiaccio sul K2. Se questo libro segnerà una svolta nella sua vita, sarà anche per il riaccendersi delle braci che covavano proprio sotto la memoria di quell’episodio. Bonatti narra il proprio alpinismo con sincerità, descrivendone le durezze senza nascondere emozioni e paure, e la forza dei suoi racconti coinvolge il lettore oggi come allora. Per questo Le mie montagne resterà per sempre il suo libro più celebre. Questa edizione riprende integralmente il testo originale, arricchendolo con alcune foto inedite del 1961, una raccolta di estratti dalle recensioni dei giornali dell’epoca e una postfazione a cura di Angelo Ponta. «La prima volta che mi balenò l’idea di portare di fronte al pubblico questi miei appunti di montagna, provai un senso di timidezza e di disagio. Esattamente come quel bambino che vorrebbe, ma non sa come, confessare ai suoi amici, assorti nel meccanismo di un gioco di fantascienza, che preferisce ancora correre a piedi nudi e far capriole sui prati.»