Il lavoro di oggi la pensione di domani. Perché il futuro del Paese passa dall'Inps

Il lavoro di oggi la pensione di domani. Perché il futuro del Paese passa dall'Inps

Due facce della stessa medaglia: il lavoro e la pensione. La precarietà e i bassi salari che colpiscono i giovani determinano anche il loro futuro previdenziale: un lavoro povero frutterà una pensione povera. C’è un collegamento divenuto più stretto con l’introduzione del sistema contributivo. E dobbiamo migliorare la quantità e la qualità dell’occupazione, per evitare domani di avere una massa di anziani da assistere. Tanto più in un quadro di preoccupante declino demografico. I giovani vedranno mai la pensione? Come evitare che la precarietà si trasformi in una trappola? Perché le baby pensioni sono uno scandalo di cui ancora paghiamo il prezzo? Quota 103, il salario minimo e il Reddito di cittadinanza sono le risposte giuste? Cosa è successo con l’esplosione della spesa dovuta al Covid? Pasquale Tridico, presidente dell’Inps dal 22 maggio 2019, spiega per la prima volta in un libro con il giornalista del «Corriere della Sera», Enrico Marro, come sono nati il decreto Dignità e il Reddito di cittadinanza; «a che punto è l’Inps», un gigante che gestisce quasi la metà della spesa pubblica ma del quale sappiamo poco; e perché il futuro passa necessariamente da un nuovo Stato sociale. Un viaggio tra passato, presente e futuro dell’economia del Paese che riguarda ogni cittadino.
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