Un fiore di primavera nato in autunno. Junko Tabei, la prima donna in cima all'Everest
Junko Tabei nasce in Giappone prima della Seconda guerra mondiale. Il padre ha una stamperia e suona il violino. Junko lo adora e lui adora lei. Da bambina eredita la passione per la musica e suona l’arpa, ma presto nasce in lei un nuovo amore, che ha la meglio su tutto: scalare le montagne. Con tenacia e determinazione, unite a una istintiva sensibilità per la natura e per le cose semplici, Junko riuscirà, grazie al suo spirito collaborativo e al suo senso dell’amicizia, a superare pregiudizi e critiche, raggiungendo infine il traguardo: sarà la prima donna ad arrivare sul tetto del mondo, il 16 maggio 1975. La sua è una storia esemplare, la vicenda di una vera eroina capace di inseguire un sogno fino a trasformarlo in realtà. Una bambina volitiva sboccia in una donna che sa organizzare e tenere unito un gruppo; che conosce i suoi limiti, ma non si arrende; che cerca la sfida, ma sa essere prudente. Junko ama ed è amata nonostante sia «diversa» da gran parte delle donne della sua epoca, rimane umile nella sua gloria e soprattutto sa restituire ai giovani la propria esperienza e ciò che ha imparato riguardo all’ambiente e al rispetto che gli si deve.