Grand National
Carlo Weiss è un giardiniere paesaggista. Ana, sua moglie, l'ha lasciato, ma i suoi capelli biondo tiziano e il suo corpo muscoloso punteggiato di lentiggini sono ancora al centro di un vuoto che non riesce a riempire. Passa le sue giornate con Agon, un professore di francese emigrato dal Kosovo che si guadagna da vivere alle sue dipendenze rendendo belli i giardini dei ricchi. Agon ha un passato oscuro e un presente che può vantare diverse zone grigie, ma la sua innocenza di bambino, così incongrua rispetto al corpo da colosso, ne fanno una presenza rassicurante, animata da un'elementare ma profonda saggezza. Mentre Carlo si dibatte nella sua solitudine e nelle sue incertezze, gli giunge la notizia che sua madre, novantenne, è sparita dalla casa di riposo. La ritroverà al Grand National, lussuoso hotel délabré al confine con la Svizzera, dove da ragazza durante la guerra portava il pane per conto di suo padre. È qui, nel suo paese natale, che la donna ha deciso di trascorrere i suoi ultimi giorni. È qui che il figlio verrà a sapere quali persone, sogni, paure hanno abitato la mente della madre, in quegli anni. Scoprendo infine, che le persone a noi più vicine sono quelle che non conosciamo mai fino in fondo.