Rousseau
Jean-Jacques Rousseau, l’“antilluminista”, sottovalutato ed equivocato da molti intellettuali, e non solo nel Settecento, è stato in realtà un pensatore molto in anticipo sui tempi. Nel periodo che segnava la supremazia della ragione cartesiana, è stato il primo filosofo ad accordare, invece, il primato alle emozioni, all’intelletto sensibile, alla potenza istintiva dell’anima. Per questo Claude Lévi-Strauss lo ha riconosciuto come «il fondatore delle scienze dell’uomo», che sarebbero state sviluppate soltanto nel XX secolo. La sua critica ai guasti della civiltà, depurata dalle sue posizioni oltranziste e manichee, ha anticipato quella anarchica e socialista dell’Ottocento e prefigurato il pensiero romantico. La sua scoperta della natura è tornata al centro del dibattito soltanto negli ultimi decenni del secondo millennio, in opposizione al fideismo nella scienza e nella tecnica.
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