Paura. Trump alla Casa Bianca
Paura. Trump alla Casa Bianca: Il reporter Bob Woodward, che svelò lo scandalo Watergate costringendo Nixon alle dimissioni, dipinge una Casa Bianca caotica e disfunzionale, in preda di una perenne crisi di nervi, guidata da un presidente infantile e irascibile che non risparmia insulti ai collaboratori, i quali a loro volta lo ritengono (per usare un eufemismo) non all'altezza del compito. Collaboratori che, per esempio, per non eseguire gli ordini fanno semplicemente sparire i documenti. O definiscono gli uffici presidenziali «uno zoo senza gabbie» o «Crazytown». E in cui il presidente è «un idiota» e ha «l'intelligenza di un bambino di quinta elementare». È il quadro che emerge dall'inchiesta di Woodward, un veterano del giornalismo investigativo. Alle prime anticipazioni sul libro, Trump e alcuni dei suoi più stretti funzionari hanno dovuto immediatamente smentirne il contenuto: il presidente ha «cinguettato» più volte dando a Woodward del bugiardo. Il contenuto del libro è difeso dall'autore con la solita asciutta fermezza: le sue fonti, tutte anonime, sarebbero i protagonisti stessi della vicenda, persone con cui il giornalista ha parlato «per centinaia di ore». E il presidente si è rifiutato di ricevere Woodward, prima della stampa del libro, diversamente da Bush o Obama, per fornire la propria versione dei fatti. «Trump può dire quello che vuole» replica Woodward «ne ha diritto secondo il primo emendamento, ma il geniale direttore del "Washington Post" ai tempi del Watergate, Ben Bradlee, usava dire che nel faccia a faccia la verità alla fine viene a galla. E la verità verrà a galla, anche questa
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