Le stragi compiute in Italia dai reparti tedeschi
Le stragi compiute in Italia dai reparti tedeschi: Nella memoria collettiva l'8 settembre è divenuto uno dei momenti più tragici della storia nazionale. All'annuncio seguì la precipitosa fuga notturna da Roma del re, governo e comando supremo. L'unica direttiva alle forze armate furono le oscure parole lette dal maresciallo Pietro Badoglio alla radio, con l'unica preoccupazione di non cadere in mani tedesche. Soltanto alle 0:50, in seguito a valanghe di richieste di istruzioni, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Roatta fa trasmettere il fonogramma "Ad atti di forza reagire con atti di forza". Scatta su tutto il territorio italiano, in Francia, in Croazia, in Grecia e Jugoslavia il piano tedesco per il disarmo delle truppe italiane. Si tratta di 1.090.000 uomini dislocati in Italia e di 900.000 dislocati nei Paesi occupati. 'Tradimento' è la parola che pronunciano i tedeschi e Hitler nel suo bunker esclama: 'Me l'aspettavo da questi italiani'. Nasce il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN): gli antifascisti cercano di coprire il vuoto di potere. Iniziano a organizzarsi le prime formazioni partigiane che daranno vita a forme di Resistenza armata e civile per i restanti venti mesi di guerra. Le decisioni di Kesselring preannunciano conseguenze gravissime per chi contrasta l'occupazione tedesca, ma non contengono la proporzione proprio dieci italiani per ogni tedesco, ma così avvenne con repressioni e distruzioni di interi paesi.
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