L'araldica nel «Fondo Mansi»

L'araldica nel «Fondo Mansi»

L'araldica nel «Fondo Mansi»: Il saggio di Casale, Marciano e Amorosi, cultori di studi storici e di araldica, illustra un fondo archivistico poco noto, conservato presso la biblioteca e archivio dell'abazia della Ss. Trinità di Cava de' Tirreni. Tale complesso documentario, composto da 40 faldoni, prende il nome di "Fondo Mansi", dall'erudito Gaetano Mansi (1744-1817), nativo di Scala, antica e nobile città del Ducato di Amalfi, il quale raccolse nel corso della sua vita documenti, manoscritti, pergamene, volumi, notizie storiche inerenti chiese, monasteri, famiglie nobili della costiera amalfitana, nonché stemmi, lapidi ed epigrafi. Il fondo, dopo molte traversie, fu donato dagli eredi del Mansi all'abazia cavense nel 1970. Gli autori si soffermano in modo particolare sul fascio 32 di tale fondo, ricco di notizie araldico-genealogiche, riportandone i disegni degli emblemi araldici del f.lo 15 "Familiarum nobilium ducatus Amalphitani stemmata", riguardanti molte stirpi comitali o della nuova aristocrazia dei paesi della costiera amalfitana. Un apparato iconografico di 58 immagini arricchisce il testo, corredato da numerose note bibliografiche.
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