I Pacini e la manifattura del ferro nel pistoiese

I Pacini e la manifattura del ferro nel pistoiese

Come si spiega lo straordinario sviluppo dell'industria del ferro, fra il Cinquecento e la fine dell'Ottocento, nel pistoiese, una zona notoriamente sprovvista di minerali utili all'industria? E perché l'importante ferriera di Capostrada, nella quale si erano avvicendate, di padre in figlio, almeno sei generazioni della famiglia Pacini, fu costretta a cessare ogni attività ai primi del Novecento? A queste domande cerca di dare risposta un bisnipote per parte di madre di Tranquillo Pacini, l'ultimo padrone dello stabilimento. L'autore, anche sulla base di documenti conservati tra le carte di famiglia, ricostruisce le alterne vicende della ferriera di Capostrada, dai tempi della Signoria medicea fino a quando dovette chiudere i battenti allorché, ai primi del Novecento, i cambiamenti intervenuti nei processi di produzione del ferro e dell'acciaio segnarono la fine dei vantaggi localizzativi del territorio pistoiese.
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