La mezzaluna e il compasso. Islam e massoneria, dall'attrazione all'avversione
Le prime logge massoniche nell'Oriente musulmano videro la luce su iniziativa di diplomatici, commercianti e residenti all'estero. Dal Marocco all'Indonesia, esse furono numerose e prospere finché il potere costituito - debole o in mani europee - le tollerò o le sostenne. La fede in un Dio unico, in un "Grande Architetto dell'Universo" era condivisa e, al momento della ricezione, il neofita poteva esigere la presenza del libro sacro che preferiva. Fu così che notabili e perfino sovrani (Turchia, Marocco, India) entrarono nell'Ordine. I rapporti registrarono un'inversione di tendenza con l'irrompere di alcuni fattori congiunti: la soppressione nel 1877, da parte della principale obbedienza francese, dell'obbligo di credere in Dio, nell'immortalità dell'anima e la radicalizzazione estrema di alcuni regimi politici orientali ostili a qualsiasi organismo o riunione che agisse sotto il sigillo del segreto. Poiché i riti e i miti massonici si ispiravano ampiamente all'Antico e al Nuovo Testamento, il sospetto - diffuso da un'abbondante letteratura antimassonica, secondo il quale la Massoneria costituiva un tentacolo sionista - fece il resto. Attualmente, le logge esistono unicamente nei quattro Paesi in cui l'islam è preponderante: la Turchia, il Libano, la Malesia e il Marocco.