Sepher Yetzirah. Il libro della formazione. Istruzioni per creare mondi e realizzare il Golem
Scritto probabilmente in Palestina nel II o III secolo, il Sepher Yetzirah è il testo dal quale è nata la Kabbalah come dottrina non soltanto meditativa ma anche dalle coloriture magico-operative. Il suo influsso è stato determinante per definire le discipline mentali in grado di aprire stati di coscienza più elevati e quindi di condurre all'ascesi, e per fornire una struttura dottrinale coerente a quegli insegnamenti che attribuiscono alla mente la possibilità di influire sull'essere umano e sul mondo. Rispettato e commentato dai massimi esponenti del pensiero ebraico antico, è stato cruciale per lo sviluppo delle dottrine magiche dal Rinascimento all'epoca moderna. "I giusti, se lo desiderano, possono creare un mondo", disse Rabbi Rava, uno dei sapienti d'Israele, più volte citato nel Talmud. Ma che significa "creare un mondo", e di che mondo si tratta? Lo spiega il Sepher Yetzirah, insegnando che, se il potere della creazione dal Nulla è riservato al Signore, l'uomo può tuttavia acquisire il potere della "formazione", ovvero usare le facoltà della mente per dar vita a enti compiuti. Tali poteri, che secondo il libro furono concessi ad Abramo, permettono a chi è "giusto" di avere accesso a tutti i mondi che possono essere immaginati (o "formati") a misura delle nostre capacità e che compongono l'immensa struttura di un multiverso che si sviluppa in undici dimensioni. A questi universi si accede attraverso "porte" individuate dagli archetipi collegati alle lettere dell'alfabeto ebraico, aperte grazie alla meditazione estatica. Non c'è limite alle potenzialità del pensiero formatore: chi sa usarlo, può anche dar luogo a creature "viventi", come il Golem. In questo volume il Sepher Yetzirah è presentato nelle sue tre versioni principali - tradotte dall'ebraico ed estesamente commentate da Sebastiano Fusco - insieme con le "Trentadue Vie della Sapienza", che descrivono le tappe dell'ascesi, e le "Cinquanta porte della comprensione".