Il poltergeist. Analisi di un linguaggio
"Il poltergeist non è uno spettro, né un alieno calato da chissà dove. Il poltergeist è l'uomo stesso, lo specchio di una sua realtà interiore cui raramente gli è dato trovarsi di fronte". Partendo da quest'assunto fondamentale l'autore fa l'analisi di uno dei più strani fenomeni che, pur raramente, capita in alcuni ambienti, domestici o altro. Interpreta la sua manifestazione - di carattere sostanzialmente paranormale - come un linguaggio pre-verbale, di origine inconscia. L'interpretazione è dedotta dai diversi, distinti comportamenti caratteristici del poltergeist che, classificati e confrontati reciprocamente, offrono un quadro organicamente strutturato del fenomeno, quadro che mostra gli stessi elementi di base dei linguaggi, almeno di quelli legati alle emozioni e all'istinto come il sogno, il gioco, il mito. E un particolare codice espressivo che manifesta la voglia di significare un nondetto che crea tensione nell'individuo e/o nel gruppo, una voglia che si esprime con impossibili irruzioni cinetiche e visionarie. L'effetto fisico della manifestazione è il motivo per cui, insieme ad apporti di aree disciplinari quali psicanalisi, teoria dei giochi, antropologia culturale, ne vengono utilizzati altri come la meccanica quantistica e la logica formale, suscettibili di fornire una comprensione della natura ibrida - fisica e psichica insieme - del poltergeist. La sintesi dell'indagine è quella di un fenomeno in cui si riflette tutto il complesso dell'esperienza umana...