Edgar Cayce e le anime compagne
Da sempre ci sono stati individui che si sono sentiti spinti a cercare qualcosa che mancava nella loro vita, sperando sempre di poterlo trovare in un'altra persona. Questo concetto idealizzato dei rapporti umani è stato spesso descritto come la ricerca della propria "altra metà", di un'"anima gemella" o di un'"anima compagna". Molti sono giunti a credere che un rapporto di anime compagne sia un legame perfetto che in qualche modo rende la vita completa, un'idea veicolata dalla società contemporanea. Sebbene Edgar Cayce (1877-1945) riconoscesse che gli individui hanno delle anime compagne, il suo punto di vista era del tutto diverso e, in definitiva, più utile. Invece di pensare che la condizione di anime compagne sia un rapporto perfetto esistente tra due persone, Cayce riteneva si trattasse invece una relazione inestricabilmente connessa con il processo di evoluzione e di crescita spirituali propri dell'individuo, un legame crescente con un altro soggetto che l'anima riprende nuovamente in vari momenti e luoghi. Più che offrire agli individui qualche disquisizione filosofica, le sue letture descrivevano in dettaglio pareri e consigli pratici che i suoi clienti potevano utilizzare e applicare. Considerato nel suo insieme, il materiale di Cayce sulle relazioni costituisce una delle fonti di informazioni più significative sulle dinamiche di ogni tipo di interazioni umane, il fine delle nostre esperienze interrelazionali e sulla natura stessa dell'anima.