La città del liberalismo attivo. Diritto, piano, mercato
Lo strumento principale attraverso il quale si è cercato di governare la città e le sue trasformazioni è stato, nel Novecento, una qualche forma di pianificazione degli usi del suolo; così accade, in gran parte, ancora oggi. A questo proposito, ci si può domandare se esista una via alternativa che non implichi una semplice revisione e ammodernamento di tale approccio, ma un ripensamento più radicale dell'intero problema. Per rispondere, Stefano Moroni riporta al centro dell'attenzione i temi più generali della legittimità e dell'efficacia dell'azione pubblica. La città viene vista, in quest'ottica, sia come uno specifico fenomeno socio-spaziale, sia come il simbolo stesso di certi valori (ad esempio, autonomia, pluralismo, mobilità) e di certe istituzioni (in particolare, quelle che hanno garantito a tutti i diritti civili e politici). Valori e istituzioni che hanno fatto il loro ingresso nella storia assieme alla città moderna e che oggi sono messi seriamente a rischio, ma da forze e responsabilità ben diverse da quelle solitamente incolpate e stigmatizzate. In questa prospettiva critica, "La città del liberalismo attivo" propone forme innovative di regolamentazione e azione pubblica per le complesse realtà urbane contemporanee; questione particolarmente delicata e pressante poiché tocca aspetti rilevanti della vita quotidiana di ognuno di noi.
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