La mafia di un villaggio siciliano 1860-1960. Imprenditori, contadini, violenti

La mafia di un villaggio siciliano 1860-1960. Imprenditori, contadini, violenti

Il libro di Anton Blok è il primo tentativo di analisi del fenomeno mafioso 'dall'interno' che tralascia la mera cronaca degli atti criminali e giudiziari, e si concentra piuttosto sull'osservazione quotidiana dei comportamenti e della vita di relazione di una comunità della Sicilia occidentale. Blok ha compiuto infatti alcuni soggiorni a 'Genuardo' - nome fittizio con cui si riferisce alla località di Contessa Entellina - vivendo a fianco degli abitanti del villaggio, per ricostruire sul campo i meccanismi del potere che permeano la vita sociale dell'isola. Fra antropologia e storia, la descrizione dei fatti quotidiani s'intreccia con un quadro storico più vasto, e l'analisi di una situazione circoscritta consente di reinterpretare fenomeni generali; da un lato Blok affronta una minuziosa ricostruzione storica, dall'altro esamina il difficile incontro della società locale con lo Stato postunitario. Liquidata l'immagine della mafia come 'banda delle bande', tramandata dal senso comune, sono i mafiosi a emergere nel libro, individui delegati a mantenere l'ordine nelle campagne di fronte alla debolezza del governo centrale. La mafia risulta quindi più uno strumento di gestione che non un espressione di disordine. Il libro, stampato in Italia per la prima volta da Einaudi, esce ora presso le Edizioni di Comunità con una nuova prefazione di Charles Tilly e una nuova premessa dell'autore, che accenna ai cambiamenti intervenuti nei decenni più recenti con la nascita del pentitismo e con il diffondersi, almeno apparente, di una nuova coscienza collettiva ostile alla mafia.
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