L'età invisibile. Rivelare l'identità attraverso il recupero della vergogna

L'età invisibile. Rivelare l'identità attraverso il recupero della vergogna

La dimensione digitale, attraverso un uso sempre più massiccio dei dispositivi, tende a rendere più opachi alcuni tratti fondamentali dell'umano quali l'identità e la relazionalità, oppure specifiche facoltà umane come la memoria e l'intelligenza. Il recupero dell'umano è stato pertanto oggetto di studio e di analisi, partendo dall'assunto che il Sé può rendere visibile il proprio progetto identitario attraverso il legame sociale con l'Altro. Tale legame può essere tutelato se viene rimessa in circolo un'emozione sociale che, intesa come "senso del limite", viene spesso accantonata: la vergogna. Per uscire dunque da questa condizione di invisibilità, il lavoro propone nell'ultima parte una serie di "ipotesi di rivolta": il recupero della vergogna, l'"ambientalismo digitale", il senso di responsabilità, il contrasto all'automazione acritica, la salvaguardia dell'immaginario, la riscoperta dell'importanza dell'atto della lettura e del potere dell'arte. Prefazione di Clelia Castellano. Postfazione di Fabio Pasqualetti.
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