Un bel lavoro. Ridare significato e valore a ciò che facciamo
«E adesso trovati un bel lavoro»: è questo l’invito che nella nostra società segna da tempo l’ingresso nella vita adulta, alimentando un’ambizione che difficilmente ci abbandonerà. Ma che cos’è «un bel lavoro»? E siamo certi che dobbiamo per forza lavorare o forse verrà un giorno in cui lavorare non sarà più necessario e l’automazione ci avrà liberato da tale necessità? In questo godibilissimo saggio, Fuggetta enuclea le dieci caratteristiche chiave che fanno di un lavoro «un bel lavoro», declinandole tra obiettivi individuali e modalità relazionali, tra riflessioni personali e pillole manageriali in materia di scelte organizzative. La risposta alla domanda di partenza è che un lavoro ci vuole, non solo per necessità ma anche per virtù. Perché il lavoro è una dimensione nella quale esprimiamo la nostra creatività e capacità realizzativa; è un’occasione di crescita, non solo professionale ma anche culturale e umana, tramite la quale valorizzare molti aspetti di noi stessi. Ecco perché non ci basta più avere «un lavoro», ma vogliamo «un bel lavoro». Vogliamo non solo guadagnare bene, ma anche vivere bene. Vogliamo ritrovare un senso alle azioni che svolgiamo. Desideriamo vivere senz’ansia in un mondo che si trasforma continuamente. Perché il lavoro non scompare, ma cambia e richiede competenze aggiornate, forme di partecipazione diverse, rinnovate modalità di distribuzione di risorse e responsabilità. E la sfida più grande per la nostra società è dare a tutti la possibilità di avere «un bel lavoro».