Codice civile. Costituzione, leggi collegate, trattati UE e CE. Con CD-Rom
Il codice civile, come il romanzo, la musica, la religione, è periodicamente dato per morto. Poi accade che tutti scrivono romanzi, che la musica dilaga onnipresente, che si continua ad assistere impotenti a guerre di religione. Non c'è vetrina di libreria giuridica che non metta in bella vista codici di tutti i tipi. Le monografie possono anche non essere esposte, essendo lettura di pochi, ma i codici non mancano mai: codici commentati con dottrina e giurisprudenza, codici farciti di sola giurisprudenza, codici arricchiti con la Costituzione, con Trattati internazionali, con leggi speciali e complementari, con leggi e leggine. Codici da tavolo, codici per esami, codici per concorsi, codici tascabili. E poi - con l'abbandono disinvolto dell'accezione 'napoleonica' di codice - le vetrine sono sempre più ricche di 'codici' di settore, cioè di raccolte di tutte le leggi che afferiscono a un certo settore della attività giuridica. (codice del condominio, codice tributario, codice degli appalti, codice delle locazioni, ecc.). E anche quando è ormai diffuso il convincimento che è venuta meno l'ideologia, la filosofia, la ragione storica che sta alla base delle moderne codificazioni, il codice, come la Fenice, risorge trionfante dalle sue ceneri: si festeggia fastosamente il suo cinquantenario (codice italiano del 1942), o il suo centenario (BGB) o il suo bicentenario (Code Napoléon). Ed ogni Stato fa di tutto perché il suo codice non invecchi. Si pensi alla riforma dello Schuldrecht, ai lifting periodici cui è sottoposto il Code francese, agli innesti o ai trapianti cui è stato sottoposto il nostro codice civile (diritto dei consumatori, diritto societario). Paesi che ne erano privi si sono dotati di un loro codice. Anche a livello europeo, gli imprenditori e i soggetti che operano sul mercato unico dovranno prima o poi essere dotati di regole uniformi o quanto meno di principi comuni, cioè di un 'codice' comune che sostituisca o integri o completi gli ordinamenti nazionali o regionali. Nella didattica universitaria delle materie privatistiche, sebbene sia frequente il riferimento a norme contenute in leggi speciali, il codice civile rappresenta il riferimento fondamentale. Nella cartella dello studente il codice civile accompagna il manuale, e lo stesso manuale è normalmente concepito come uno strumento per agevolare lo studente nei suoi primi passi dell'apprendimento, cioè per spiegare i principi base del diritto privato, che sono appunto quelli contenuti nelle norme del codice civile. (Dalla Presentazione)