Finanza d'affari e sviluppo d'impresa. Logiche e strumenti

Finanza d'affari e sviluppo d'impresa. Logiche e strumenti

La distinzione tra sviluppo ordinario, che può essere colto in autonomia dall'impresa, e sviluppo straordinario, il quale, invece, richiede l'apporto, sotto il profilo delle competenze e dei finanziamenti, di soggetti esterni all'impresa, è particolarmente significativa con riguardo alle imprese non grandi, per le quali minore è la dotazione di risorse e più forti sono le inerzie espresse dal sistema di 'governance'. Lo sviluppo straordinario, infatti, richiede una chiara visione imprenditoriale, capace di cogliere anticipatamente i limiti e l'obsolescenza della struttura aziendale in essere di fronte alle minacce competitive e di individuare nuovi 'value driver' su cui fondare la capacità di reddito futura.La Finanza d'affari presidia le logiche e gli strumenti della Finanza aziendale volti a consentire la traduzione del valore potenziale implicito nella visione imprenditoriale, in valore di capitale economico riconoscibile dal mercato. A tal fine, essa richiede di essere veicolata da soggetti dotati di un patrimonio di competenze e relazioni sinergiche rispetto a quelle aziendali, indispensabili per elaborare soluzioni finanziarie articolate e capaci di assicurare, contemporaneamente, tanto il sostegno del piano industriale finalizzato a perseguire l'opportunità individuata, quanto il profilo di rischio/rendimento gradito a ciacuna categoria di finanziatori.In quest'ottica, la dismissione dei 'surplus asset', la progettazione congiunta della struttura dei finanziamenti e degli investimenti, ed il ricorso al 'financial contracting', si rivelano strumenti particolarmente efficaci e flessibili per garantire il 'commitment' dell'imprenditore e dei finanziatori, così come per consentire la condivisione della 'governance' aziendale tra tutti coloro che partecipano al rischio d'impresa.
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