Gli strumenti umani
Gli strumenti umani comprende poesie elaborate tra il 1945 e il 1965. Sono gli anni della ricostruzione, del miracolo economico e dell’affermazione della società neocapitalistica. La raccolta tocca alcuni dei suoi vertici nello struggente colloquio del poeta con i propri morti e nella riflessione sullo statuto incerto del fare poesia nel mondo contemporaneo. Accanto alle ferite dell’io lirico, trovano spazio anche squarci d’illuminazione, la bellezza della natura, la passione per lo sport, il sentimento della gioia. Il dettato poetico della silloge, con la sua apertura ai dati dell’esistenza e alle voci del reale, avvia un rinnovamento del genere lirico fondamentale per la poesia italiana successiva.
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