Ti chiamerò Venerdì
Nei meandri di una vibrante Madrid lo scettico Benito Marín, un uomo quasi deforme ma animato da un indomabile impulso di vita e di amore, si aggira dispensando il suo eros tirannico e crudo. Intorno a lui prende corpo, intessuta di vicende e di ricordi, un'odissea straordinariamente folta di personaggi, soprattutto femminili: l'adolescente Conchi, procace e scanzonata; Teresa, la misteriosa donna in giallo; Paquita, la prostituta irredenta; la moglie Auri, graziosa ma un po' insulsa. E, sopra ogni altra, Manuela, la ragazza di campagna trapiantata nella capitale, che vive in una comune immersa nel precario mondo del teatro e degli artisti. Tutto fuorché avvenente, Manuela è l'anima quasi gemella che Benito chiamerà «Venerdì», come il compagno che rompe la solitudine di Robinson, e che per la sua istintiva fiducia e naturalezza diventa il simbolo dell'apertura, solare e incondizionata, verso tutto quanto la vita può offrire in dono agli esseri umani.