Racconti del ghetto. Ediz. illustrata
Mentre i ghetti ebraici restano ancor oggi il simbolo della più rigida segregazione, dell'isolamento coatto, nessuno di questi racconti si conchiude completamente all'interno del ghetto. Gli ebrei di Zangwill sono tutti figure di frontiera, in bilico tra la legge di Mosè e quella della ragione, o del cuore. I suoi dotti adolescenti, diligenti studiosi della tradizione talmudica, sembrano rosi da un tarlo segreto, da un'intima inquietudine che li spinge a scoprire cosa vi sia oltre le alte e solide mura del ghetto, che sia il fascino conturbante e decadente di Venezia o la Roma del XVI secolo e del sogno visionario della riunificazione delle due religioni e dei due popoli. La legge sabbatica è deliberatamente infranta, con i toni della commedia - dal commerciante della piccola cittadina che non vuol perdere i clienti cristiani - o con quelli del dramma - dalla vecchia che percorre di sabato trentasette miglia per vedere un'ultima volta il figlio morente. Eppure il richiamo delle radici ebraiche resta fortissimo e inesorabile... Alternando comico, tragico ed epico, Zangwill rappresenta un mondo ebraico affollato dei personaggi più diversi, ideale punto d'incontro tra la ricostruzione storica minuziosa e fedele e il gusto per un'affabulazione leggendaria, a tratti magica. Introduzione di Attilio Brilli.