La strage dimenticata. 30 ottobre 1922, storia dell'assalto fascista a San Lorenzo
Il pomeriggio del 30 ottobre 1922, giorno finale della marcia su Roma, una colonna di fascisti laziali e abruzzesi al comando di Giuseppe Bottai attraversa il quartiere di San Lorenzo con l’obiettivo di sfidare il «borgo sovversivo», mai «espugnato» prima. All’improvviso – quasi negli stessi istanti in cui il re Vittorio Emanuele III conferisce a Benito Mussolini l’incarico di formare il nuovo governo – un gruppo di squadristi inizia a sparare contro gli antifascisti mobilitatisi per l’occasione, dando avvio a una serie di conflitti a fuoco che si protrae per l’intera giornata. Al termine degli scontri l’esercito riporta l’ordine, raccoglie tredici caduti tra gli abitanti del popolare quartiere, che vengono portati al cimitero del Verano e sepolti senza funerali per evitare nuovi episodi di violenza. I loro nomi sono rimasti ignoti e ignorati per un secolo. Ora una ricostruzione dettagliata degli eventi li rivela, restituendoli alla memoria collettiva: sono le prime vittime del regime fascista.
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