Prima e dopo la guerra. 1936-1946. Il lungo decennio del Mezzogiorno
Con l'invasione dell'Etiopia il consenso al fascismo raggiunse il suo livello più alto. Seguì, poco dopo, l'intervento di Mussolini nella guerra civile spagnola. Quindi, già prima del 10 giugno 1940, le popolazioni meridionali ebbero modo di misurarsi "dall'interno" con la tragedia della guerra, anche in seguito agli arruolamenti ingannevoli del regime. Era iniziato il "lungo decennio" del Mezzogiorno. Una memoria conservata, in particolare, nelle vicende umane dei soldati inviati in Africa, in Spagna, in Francia, nei Balcani, in Russia e dei civili sottoposti, in patria, alla minaccia quotidiana dei bombardamenti. Dopo l'8 settembre 1943, alla "morte dal cielo" si aggiunsero le rappresaglie naziste. Gli "otto milioni di baionette" si trasformeranno, alla fine, in un doloroso elenco di morti, di prigionieri, di reduci allo sbando. Dopo le rivolte antinaziste al Sud e i "venti mesi" della Resistenza al Nord, le ferite materiali e morali della "lunga guerra" cominceranno a cicatrizzarsi il 2 giugno 1946 con il referendum istituzionale. Solo allora, infatti, si concluderà il "lungo decennio della guerra" e inizierà, anche per il Mezzogiorno, il "decennio della ricostruzione". Con un innovativo approccio storiografico, il libro di Gloria Chianese "ricuce" lo sfondo della complessa fase storica 1936-1946 e offre la chiave di lettura per comprenderla.
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