Dove i diritti umani non esistono più. La violazione dei diritti umani nelle guerre contemporanee
Nei conflitti contemporanei obiettivo delle violenze dei contendenti è sempre più la popolazione civile. Sono guerre senza limiti: basta pensare agli attentati terroristici nei mercati di Baghdad o sui treni indiani per capire come i civili siano ormai in prima linea. Questo, però, non avviene solo per mano di alcuni fanatici, ma dovunque, dal Sudan alla Somalia, dalla Colombia all'Afghanistan, donne, bambini, anziani diventano bersaglio anche di forze armate regolari o paramilitari, in una guerra che non risparmia nessuno. L'indagine condotta dall'Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo mette in luce gli aspetti nascosti di queste tragedie, la sistematica violenza sessuale contro le donne, il rapimento di bambini e il loro uso come soldati, la diffusione di armi leggere con cui si esercitano questi soprusi, nonché i silenzi e le connivenze della comunità internazionale su tali vicende, che spingono le popolazioni a fuggire altrove, verso luoghi che vengono negati con i respingimenti da parte di un'Europa impaurita che si chiude sempre più in se stessa, nel crescente timore dell'"altro". Dietro i conflitti dimenticati ci sono popoli che soffrono, che muoiono, che emigrano cercando una vita migliore. La ricerca, condotta da uno staff dell'Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo, è diretta da Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell'Archivio stesso e autore di vari studi sull'industria militare e sulla politica della sicurezza.
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