Il lavoro e i giorni. Venti racconti sul lavoro, la precarietà, la disoccupazione
Venti giovani talenti della nuova narrativa italiana, quella che dopo tanto tempo ha ricominciato a occuparsi di "realtà", parlano di lavoro: quello che c'è o ancora non arriva; quello che penetra nei gangli della vita quotidiana fino a sconvolgere - o a vivificare - progetti, speranze, sogni. E il lavoro liquido nella società liquida: difficilmente collocabile in spazi definiti, proprio per questo permea di sé tutti gli aspetti quotidiani della vita delle persone. Lettere, soliloqui, racconti in senso stretto; riflessioni e dialoghi. Il "teatro" del lavoro mette in cena le proprie rappresentazioni ora drammatiche, ora comiche, ora grottesche - scardinando le tradizionali distinzioni di genere. Segnali di fumo da una generazione che cerca di decifrare il senso del proprio destino in un presente che è somma di giorni proiettati come lance aguzze verso un futuro che sembra sempre un po' "più in là".
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