Le armi del Bel Paese. L'Italia e il commercio internazionale di armi leggere
L'Italia, dopo gli Stati Uniti, è il secondo produttore mondiale di armi piccole e leggere. Tale fiorente industria esporta in tutto il mondo armi di tipo sia militare sia civile. Ma mentre il settore militare (mitra, fucili d'assalto, mitragliatrici, lanciagranate, mortai ecc.) è sottoposto ad una normativa abbastanza restrittiva (legge 185/90), nel campo civile (pistole, revolver, carabine e fucili concepiti per la caccia, lo sport o la difesa personale) le disposizioni della legge 110/75 continuano ad essere drammaticamente inadeguate. Infatti, con un miliardo e mezzo di euro nel solo quinquennio 1999-2003, il made in Italy si è conquistato un posto di rilievo nell'export di armi leggere ad uso civile, non solo verso gli USA e la UE, ma anche verso paesi in guerra o dove i diritti umani sono violati.La presente ricerca è stata realizzata dall'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo nell'ambito della campagna internazionale "Control Arms", sotto la direzione scientifica di Emilio Emmolo e Maurizio Simoncelli.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa