Sorprese inflazionistiche e conflitti distributivi. Famiglie, anziani e inflazione ai tempi dell'euro
L'aumento dell'inflazione, nell'ultimo biennio, trova una vasta eco nell'opinione pubblica e nel dibattito politico, tanto che le stesse metodologie di rilevazione statistica utilizzate per misurare le variazioni dei prezzi sono messe in discussione. A questo dibattito la ricerca CER-SPI contribuisce considerando aspetti finora trascurati: qual è la variabilità individuale dell'inflazione e quale ruolo essa gioca nel modificare le aspettative inflazionistiche delle famiglie? Attraverso la costruzione di una banca dati che combina la dinamica degli indici di prezzo di 150 voci di prodotto con il paniere ISTAT di spesa di quasi 24.000 famiglie, si rileva come l'incremento dei prezzi abbia colpito soprattutto i consumatori più anziani, pensionati, residenti nelle regioni meridionali e con livelli di reddito più bassi. Ad essere maggiormente penalizzate sono dunque categorie 'deboli' di consumatori, che più difficilmente potranno recuperare le posizioni perdute. Un risultato a cui certo contribuisce il progressivo sgretolamento delle procedure istituzionali. Il forte indebolimento del modello di concertazione e la vistosa perdita di credibilità degli obiettivi di inflazione programmata rischiano di alimentare ulteriori rincorse di costi e prezzi, a detrimento di quelle categorie sociali che non dispongono di difese naturali dal conflitto distributivo.
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