Ai confini del senso. La schizofrenia tra semiotica, psicopatologia e scienze cognitive
Nel corso della sua storia il concetto di schizofrenia ha assunto infiniti volti, definizioni, trasposizioni. Mondo altro, territorio sconosciuto, oggetto indescrivibile: sono solo alcuni dei termini che ricorrono nella letteratura psichiatrica per descrivere le architetture di senso dei pazienti, spesso pensando di risolverne il mistero relegandolo al dominio dell’irrazionale e dell’incomprensibile. A partire dalla disciplina che sull’indagine del senso ha fondato la sua intera impresa, la semiotica, Ai confini del senso tenta di entrare nel mondo schizofrenico mostrando come il disturbo possa essere inquadrato attraverso l’idea di una radicale metamorfosi delle modalità di produrre significati, e non come una loro disgregazione. In questo viaggio tra manicomi e isolamenti, forme mostruose, parole inventate, poesie, suoni che divengono immagini e immagini che diventano cose, il libro indaga il senso che è stato sovente ignorato, costruendo margini di comprensibilità nell’incomprensibilità.
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