Storia del jazz. Una prospettiva globale

Storia del jazz. Una prospettiva globale

In questa Storia del jazz Stefano Zenni si avvale di molteplici prospettive che tengono conto delle relazioni tra individui e movimenti geografici – dalle migrazioni intercontinentali alle dinamiche urbane locali –, degli intrecci tra generi, del legame tra improvvisazione e scrittura, chiarendo i rapporti con le altre musiche, dalla classica europea al rock. Per comprendere l’evoluzione del jazz è essenziale esplorare le intricate interazioni culturali e artistiche che ne hanno accompagnato lo sviluppo, dalle radici africane del XVI secolo fino alla sua nascita sul continente americano e alla sua diffusione a partire dal XX secolo. Questo processo va analizzato considerando i diversi contesti in cui si è sviluppato (club, sale da ballo, teatri), le figure professionali coinvolte (come produttori e manager), le dinamiche dell'industria musicale, nonché i legami con i movimenti politici. Centinaia di capolavori del jazz sono presentati al lettore su solide basi musicologiche, offrendo una guida selettiva agli ascolti imprescindibili. Le mappe, elaborate appositamente per il libro, sottolineano la dimensione geografica del racconto e chiariscono le relazioni espressive tra stili e musicisti, esplorando le connessioni con Europa, Africa, America Latina, India, Giappone e Russia. Stefano Zenni rielabora e sviluppa la ricerca svolta nella precedente Storia del jazz (2012), presentandone una versione aggiornata, corretta e ampliata. In particolare, una nuova sezione si concentra sulla scena attuale, esaminando l’influenza dell’elettronica, le connessioni con l’hip hop, le figure di spicco della scena contemporanea negli Stati Uniti, le tangenze con la world music e l’emergere di nuove aree geografiche e stilistiche, dall’Africa al Nord Europa.
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