Teoria dei campi, «Transnational Turn» e storia letteraria
Negli ultimi decenni del Novecento sono avvenute due conquiste teoriche che, insieme, stanno cambiando la storia della cultura e dei saperi. La teoria dei campi di Pierre Bourdieu, costruita progressivamente, attraverso un costante confronto con la ricerca empirica, ha trasformato gli occhiali con cui guardiamo la realtà e gli strumenti con cui cerchiamo di spiegarne il funzionamento. Il Transnational Turn ha messo in discussione il “nazionalismo metodologico” tradizionale, costringendoci a rileggere ogni fenomeno culturale – anche quelli che, a prima vista, dipendono solo da logiche locali – come prodotto di processi transnazionali. Il primo capitolo ricostruisce la genesi del pensiero di Bourdieu e presenta le ipotesi che lo caratterizzano, soffermandosi sulla ricerca dedicata al campo letterario, dato il ruolo seminale che essa ha avuto nell’elaborazione del modello. Il secondo capitolo ripercorre i momenti salienti della riflessione che, in contesti geopolitici e disciplinari molto diversi, ha contribuito al Transnational Turn, trasformando anche la prospettiva delle ricerche che si ispirano alla teoria dei campi. I capitoli seguenti analizzano tre aspetti della storia letteraria italiana nel secondo dopoguerra, utilizzando gli strumenti forniti da questa duplice conversione dello sguardo.