Fenomenologia dell'angoscia

Fenomenologia dell'angoscia

Quando è giustificata l’angoscia? Come identificare il limite oltrepassato il quale l’angoscia non assolve più la funzione di segnalare in modo efficace minacce imminenti e diventa una proiezione invasiva dei propri fantasmi? Il libro riconfigura il complesso rapporto tra angoscia, paura e trauma facendo costante riferimento a diverse discipline che vanno dalla storia dell’arte all’antropologia culturale, dalla psicopatologia alla teologia, dalla letteratura alla filosofia politica. Prendendo le mosse da Bachtin, l’autore elabora un metodo, denominato «polifonia fenomenologica», volto a rendere giustizia alla strutturale ambiguità dell’angoscia. All’interno di questa polifonia sono particolarmente riconoscibili le voci di Kierkegaard, Husserl, Freud, Blumenberg e Levinas. L’indagine fenomenologica dell’angoscia permette di illuminare da un punto di vista privilegiato aspetti essenziali della nostra esperienza che concernono la libertà, il desiderio, la coscienza del tempo, la corporeità e la relazione tra la percezione e l’immaginazione. Il libro offre un’indagine sistematica su un affetto che può tanto proteggerci dal pericolo quanto costituire il pericolo stesso.
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