Attraverso la storia dell'estetica. Vol. 2: Da Kant a Hegel.
Questo è il secondo tomo di una storia dell’estetica moderna in tre volumi (Attraverso la storia dell’estetica), che, iniziata con Dal Settecento al Romanticismo, si concluderà con Dalla fine dell’Ottocento a oggi. Non si tratta di una storia di taglio manualistico, che aspiri ad una irraggiungibile completezza, dedicando un pur piccolo spazio a quanti più autori possibile. Al contrario, essa si concentra su poche figure salienti, consacrando loro un’ampia trattazione. In questo volume i protagonisti sono i grandi filosofi tedeschi operanti tra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Si inizia con Kant, con una lettura genetica della Critica del Giudizio che è anche una guida all’interpretazione di quest’opera fondamentale, e si prosegue con un’analisi puntuale dei paragrafi dell’Analitica del Sublime (sempre dalla terza Critica). Dopo un rapido richiamo a Schiller, molte pagine sono dedicate all’Estetica di Hegel, ricostruita grazie alle testimonianze dirette relative ai corsi tenuti dal filosofo tra il 1821 e il 1829, e resesi disponibili soltanto negli ultimi anni. Il tema hegeliano della «morte dell’arte» è ripreso nel capitolo dedicato a Carl Gustav Jochmann, un autore ancora poco conosciuto in Italia, mentre il punto di arrivo è rappresentato da un filosofo la cui estetica, pur altamente originale, ha raramente ottenuto l’attenzione che avrebbe meritato: Friedrich Schleiermacher.
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