Bianco su nero. Iconografia della razza e guerra d'Etiopia
Bianco su nero. Iconografia della razza e guerra d'Etiopia: Questo libro indaga l'immagine dell'indigeno proposta in Italia tra il 1935 e il 1936, durante la guerra d'Etiopia. Dall'analisi di quest'ampia produzione grafica, rintracciata perlopiù sulla stampa periodica, emerge un panorama fitto di sollecitazioni culturali e visive ma anche di distorsioni e contraddizioni, rimaste impigliate nel discorso di regime: un'Africa vittima e una carnefice; un'Africa seducente e, al tempo stesso, una ripugnante. Le immagini di schiavi oppressi (da liberare) si mischiano con quelle di africani bruti (da domare) ed è sempre meno facile accertare la natura dell'impresa fascista che sembra configurarsi, al contempo, come una guerra di liberazione e di aggressione. La contraddizione esplode poi irrisolvibile nella figura della donna africana, costretta, a seconda delle esigenze, nei due opposti stereotipi della Venere nera o della selvaggia maleodorante. Il richiamo alla prima guerra d'Africa e alla cocente sconfitta di Adua del 1896 era invece finalizzato, com'è ovvio, a suscitare un sentimento di vendetta per i caduti, fatalmente travolti dalla ferocia degli abissini barbari, bestiali e crudeli.
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