Leone di Svevia. Federico II, l'imperatore che sfidò la Chiesa (Il)
Dicembre 1250. Durante una battuta di caccia, Federico di Svevia viene colto da un forte malore e portato nella residenza di Castel Fiorentino. A tutti diviene presto chiaro che le condizioni dell'imperatore non sono destinate a migliorare e che il suo tempo su questa terra sta arrivando al termine. Federico convoca quindi al proprio capezzale il fidato Ahmed Addid, capo della guardia saracena e amico d'infanzia per impartirgli un ultimo ordine: vuole ascoltare il racconto della propria vita e comprendere come il mondo lo ricorderà attraverso l'unica voce che non gli mentirebbe mai. Ahmed ricostruisce così un sincero ritratto del suo signore, lontano dall'immagine che ne hanno i suoi sudditi: la storia di un bambino che cresce tra paure e dubbi, menzogne e rifiuti, fino a diventare prima re e poi imperatore. Una vita all'insegna della forza d'animo e dell'ambizione, tanto grandi da mettere in ginocchio anche la più grande potenza dell'occidente: la Chiesa. Per alcuni era lo "stupor mundi". Per altri era l'Anticristo.
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