Il metodo degli studi del nostro tempo
Il "De nostri temporis studiorum ratione" (pubblicato per la prima volta nel 1709) è la prima opera significativa della produzione vichiana. Dopo un lungo periodo di silenzio da parte della critica, le "Orazioni inaugurali" - di cui il "De ratione" fa parte - sono oggi considerate con la massima attenzione. L'opera qui presentata è dedicata al metodo degli studi, oppresso, secondo Vico, da un eccesso di razionalismo di ispirazione cartesiana, contro cui l'autore rivendica i diritti della fantasia, dell'immaginazione, del senso comune, di tutto ciò che che è irriducibile ad ogni schematismo razionalistico. Nel tessuto dell'argomentare vichiano si avverte il preludio di temi che troveranno pieno svolgimento nelle opere della maturità. Questa edizione del "De ratione", corredata dal testo originale a fronte, è caratterizzata da un taglio inconsueto,che si pone al crocevia di molteplici interessi, in partiocolare educativi e lingustici. Come emerge dall'introduzione di Loré, gli strumenti ermeneutici della linguistica consentono di gettare uno sguardo inedito su quello che tradizionalmente viene definito l'"anticartesianesimo " vichiano.
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