Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945. 1.

Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945. 1.

Nel corso della dittatura nazista circa 20.000 profughi, prevalentemente ebrei, provenienti dalla Germania e da altri paesi, trovarono rifugio in Italia. Nonostante il regime fascista, l'Italia li attraeva in quanto offriva alcuni presupposti favorevoli:ingresso senza visto, permesso di soggiorno, scarsa diffusione di pregiudizi antisemiti e xenofobi. Si trattò tuttavia di un "esilio precario", nel senso che la condizione di questi profughi risentì profondamente dei cambiamenti nei rapporti italo-tedeschi e nella politica interna fascista. Se Mussolini nel 1933 aveva acconsentito ad accogliere in Italia ebrei che non avessero svolto attività politica, nel 1938, dopo l'introduzione della legislazione razziale contro gli ebrei, ne decretò l'espulsione. Fondato su un'eccezionale documentazione - frutto di anni di ricerche negli archivi di Stati Uniti, Israele e Italia -, su testimonianze scritte e interviste, il libro presenta una inedita storia sociale degli esuli in Italia, nel contesto della politica governativa e delle relazioni italo-tedesche. Per la prima volta viene ricostruita in quest'opera la persecuzione fascista nei confronti degli immigrati e dei profughi ebrei. Particolare attenzione è rivolta dall'autore alle condizioni di vita e all'attività professionale di artisti, studiosi e scrittori esuli dalla Germania, in quel periodo i più autentici rappresentanti della cultura tedesca.
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