Il lettore che capisce. Il punto di vista dell'intelligenza artificiale
Facendo delle gite può migliorare la capacità di leggere e capire quel che si legge? Secondo Roger Schank, sì, e in un senso profondo: facendo gite (ben organizzate), il bambino espande la sua esperienza dei possibili tipi di situazione, e poi trasferisce queste sue conoscenze nella capacità di affrontare un testo. Quest'esempio dà un'idea dello spirito che anima questo libro: nel leggere, pensa Schank, il bambino investe enormi quantità di conoscenze precedenti, e la lettura stessa gli richiede di attivare le sue conoscenze per supplire l'informazione che il testo a volte non dà. In questo senso, l'apprendiemnto della lettura è un'operazione cognitiva, che somiglia molto a quella con cui si cerca di insegnare al calcolatore a 'capire' i discorsi o a produrne. Basandosi sulla sua formidabile esperienza di 'maestro di calcolatori', Schank trasferisce alcuni modelli dell'Intelligenza Artificiale alla lettura del bambino, e scopre che ciò che la rende difficle è la mancanza, nella mente del lettore, di 'script', cioè di 'copioni', di strutture di conoscenze previe che il testo chiama in gioco, ma che il bambino può non avere.In uno stile che unisce folgorazioni geniali a quella speciale colloquialità molto andante e svagata che è tipica della tradizione americana, Roger Schank mostra quel che si deve fare per trasformare il piccolo lettore in un 'lettore che capisce'.
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