Linee di fuga. L'avventura nella formazione umana

Linee di fuga. L'avventura nella formazione umana

L'espressione "linee di fuga" appartiene al linguaggio della geometria descrittiva, in particolare al capitolo della prospettiva. E' dunque l'avventura solamente una fuga da qualcosa? Se anche fosse, perchè una tale accezione dovrebbe risultare riduttiva? Linee e punti di fuga del resto non indicano tanto ciò da cui, quanto ciò attraverso cui e verso cui si viene a fuggire. Una fuga già determinata, però, dal punto di partenza. L'"adventura" è ciò che siamo, ciò che siamo stati, ciò che saremo, ciò che avremmo voluto e ciò che vorremmo essere, possono comparire sul piano dell'orizzonte come foschi adombramenti indistinti o come chiare immagini cangianti, a seconda della quantità e della qualità della luce, oltre che a seconda del centro di osservazione e del grado di maturazione interna dell'osservatore. La vita inizia con una separazione, un punto di fuga dal quale si diparte una retta sul cui asse possono essere collocati tutti quei successivi distacchi, perdite, abbandoni che inaugurano e caratterizzano quell'autentica avventura che è la formazione di un uomo condannato a reggersi sulle proprie gambe fino alla separazione definitiva, all'ultimo passo in avanti.
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