Didattica della geografia nella scuola dell'obbligo
Il desiderio di conoscenze geografiche appare evidente se guardiamo al proliferare di riviste, libri divulgativi e trasmissioni dedicati a paesi, ambienti, popoli del mondo. A scuola, invece, l'insegnamento della geografia arranca e fatica proprio dove dovrebbe avere più successo, nell'interesse degli allievi.Nella convinzione di un necessario riordinamento didattico della disciplina, si sono raccolte le voci di un gruppo di studiosi che comprende geografi, sia universitari che della scuola media ed elementare, pedagogisti e psicologi. L'interesse è stato incentrato sulla scuola dell'obbligo, dove forse la geografia soffre di più della convivenza con altre discipline nella mani di un solo insegnante; nel processo di preparazione e di aggiornamento, il ramo geografico non di rado è sacrificato.La prima parte del volume mette in evidenza le potenzialità educative della geografia, finora poco sfruttate. Tra queste potenzialità, c'è la sua energia descrittiva; su essa si sono intrecciati equivoci, quando ci si è limitati alla descrittività banale, enumerativa. Il punto centrale che deve emergere è invece la capacità di descrivere le interconnessioni territoriali, essendo gli elemnti del territorio non in ordine casuale, ma legati da precisi e ordinati rapporti. La seconda parte raccoglie saggi di metodologia didattica; si fa in particolare l'esempio del Mastery Learning, tecnica rigorosa che si può sperimentare in geografia, come si è già fatto in molte altre discipline. Nella terza parte si analizzano criticamente i programmi di geografia delle elementari (del 1985), quelli delle medie inferiori (del 1979) e del biennio. Chiude il volume una guida per la preparazione ai concorsi e per l'aggiornamento. E' una serie di indicazioni soprattutto (ma non solo) bibliografiche, su alcuni testi di base, non molti, ma sufficienti ad agevolare ulteriori scelte autonome.
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