Lavoro di gruppo e apprendimenti individuali

Il lavoro di gruppo nella pedagogia è sembrato a volte un metodo privilegiato per pemettere ai bambini di costruire il proprio sapere attraverso un'attività comune; si pensi all'educazione attiva. Negli anni '60 le prospettive pedagogiche che fanno riferimento al gruppo sono diventate il mezzo per sperimentare o anticipare un nuovo tipo di rapporti sociali. Il tempo e certe illusioni perdute hanno introdotto obbiettivi di tipo terapeutico o strategie che non escludono il funzionamento di un insegnamento più tradizionale. Trionfo del riflusso? Fine dell'ilusione? Questa opera mostra, attraverso l'analisi dele proposte di più di un secolo di pensiero e pratiche pedagogiche, a quali trappole il gruppo deve sfuggire per promuovere gli apprendimenti individuali. Vi è un'evidenza paradossale: non vi può essere, in senso stretto, una "pedagogia di gruppo", poiché il progetto della pedagogia è rovesciare le regole del funzionamento "naturale" dei gruppi; mentre "naturalmente" l'individuo sarebbe confermato nelle proprie incompetenze e marginalizzato nei settori in cui non "riesce", in nome stesso dell'efficienza della produzione oppure dell'autenticità della relazione, la pratica pedagogica dovrebbe aprire a ciascuno nuovi orizzonti e impegnare verso nuovi saperi. In questa prospettiva l'autore sviluppa la propria riflessione ed elabora le proprie esperienze.