La cultura di Weimar
La repubblica di Weimar: un'esperienza che è già un mito affascinante, un'immagine densa di attualissime suggestioni, un momento breve, splendido, fragile, segnato da profonde trasformazioni di cui gli stessi intellettuali non compresero a fondo la portata. "Nell'essere stati dei profeti a lungo e non a breve termine - avverte Cesare Cases nella sua 'Introduzione' - sta l'apparente contraddizione tra la loro importanza e la loro impotenza". Questo volume di Peter Gay ha il merito di esaminare la cultura di Weimar nel suo complesso, senza sentimentalismi e sensazionalismi: se di Weimar si può parlare come di una "nuova età di Pericle", o come di un "nuovo Rinascimento", occorre farlo tenendo conto del caro prezzo che si è dovuto pagare per ottenerla. "Fu una gloria precaria, una danza sulla bocca di un vulcano", conclude Gay; e in questa affermazione è evidente la preoccupazione di cogliere, al di là del mito, al di là dei "dorati anni Venti", la cultura di Weimar nel suo reale dispiegarsi.