La culla vuota. Lettera a Gesù
"Osservavo il presepe, la culla vuota mi provocava: sentivo che era possibile afferrare con un dito la verità che ti sta dinanzi e farla diventare motore della vita. Sì, sentivo che potevo rinascere di nuovo, ritornare bambino, con la potenza delle parole semplici, squarci di senso in tempo di non senso. Forse fu la nostalgia, il suono delle zampogne, forse il desiderio di aprire come un bambino i sentieri dell'anima e ritrovare nuovi orizzonti, forse per gioco, iniziai a scrivere. Come Nicodemo nella notte dei suoi ragionamenti intrapresi il mio percorso: Caro Gesù... ".
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