Introduzione alla vita beata. Testo tedesco a fronte
Vi sono filosofi che furono e si sentirono scrittori non meno che pensatori: Montaigne, Schopenhauer, Nietzsche figurano in prima fila. Fichte si sentì sempre oratore. Un ciclo di conferenze tenute ogni domenica mattina presso l'Accademia delle Scienze di Berlino, nel periodo gennaio-marzo 1806, è l'occasione di questa "Introduzione alla vita beata", nella quale conosce un apice di grande bellezza la filosofia ispirata a Fichte da un'intensa meditazione sull'Evangelo di Giovanni. Eppure la 'dottrina della religione' che viene esposta non assomiglia né a una 'lectio spiritualis' né a un trattatello edificante. Il grande filosofo di Jena vi 'traduce' la sua impervia 'dottrina della scienza', divulgandola a un pubblico ampio ed eterogeneo. L'essere e il sapere, l'assoluto e l'immagine compaiono nella strutturazione teoretica di queste lezioni, insieme agli argomenti filosofico-religiosi condotti sul rapporto d'amore fra Dio e le sue creature: ecco la guida che il filosofo offre a chi si abbandoni così interamente alla propria finitezza da lasciarsi folgorare nella visione, sulla strada della vita beata.
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