Il ricco e la salvezza. Quis dives salvetur?

Il ricco e la salvezza. Quis dives salvetur?

L'opera "Quis dives salvetur?", composta da Clemente durante il suo soggiorno ad Alessandria (180-202 ca.), è il primo scritto cristiano dedicato al tema della ricchezza in rapporto al problema della salvezza e alla morale cristiana. Il trattato prende le mosse dal racconto evangelico del giovane ricco tramandato dai sinottici. In particolare, il motivo pratico da cui l'opera prende l'avvio è il timore probabilmente suscitato nei ricchi interlocutori alessandrini dalle parole: "È più facile che un cammello passi nella cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli" (Mc 10,25). Clemente intende rassicurare il ricco sulla possibilità della salvezza, poiché il semplice fatto di possedere non preclude a nessuno il regno di Dio, ma al contempo desidera scuoterlo, ponendolo di fronte alla responsabilità morale di gestire cristianamente la ricchezza. L'opera evidenzia la bontà e la positività dei doni di Dio come anche la preminenza dell'uomo rispetto alle cose, la sua personale responsabilità rispetto ai beni che possiede e amministra, così come sono proposte al cristiano di oggi negli insegnamenti della costituzione pastorale "Gaudium et Spes", promulgata dal Concilio Vaticano II. Note di Simona Cives. In questa edizione: - studio introduttivo; - "Quis dives salvetur?", nuova traduzione italiana con testo a fronte; - note di commento; - indice delle citazioni bibliche.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare