Haiti. Il silenzio infranto
Il 12 gennaio 2010, alle 16.53, un terremoto di 7 gradi Richter ha devastato la capitale di Haiti, Port-au-Prince. Sotto le macerie sono morte oltre 200mila persone. E questo è solo l'ultimo dei tanti cataclismi - naturali ma soprattutto sociali e politici - che si sono abbattuti sull'isola nei suoi duecento anni di storia indipendente, trasformando la "perla nera dei Caraibi" nel Paese più povero dell'emisfero occidentale. Eppure Haiti non è solo il "cuore di tenebra" d'America. Negli ultimi tempi nuovi fermenti culturali, movimenti giovanili, microprogetti umanitari si stavano insinuando, a fatica, nelle pieghe della miseria secolare. Questo libro non fa previsioni sul futuro, ma cerca di raccontare l'intricata realtà haitiana, la sua primordiale bellezza, la sua insaziabile crudeltà.
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