Monte Sole 1944. Un eccidio totale
«Uomini come querce», quelli delle comunità che morirono per mano nazista tra Setta e Reno, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana, Monzuno e Vado, sull’Appennino bolognese, nei tragici mesi di settembre e ottobre 1944. Era stato grazie a un fine e paziente lavoro di ricostruzione storica da parte di un prete bolognese, monsignor Luciano Gherardi, che si erano potute riportare alla luce quelle stragi lentamente dimenticate. Una cronaca rigorosa che restituiva nomi, volti e storie alle comunità di Monte Sole e che Gherardi aveva condiviso e discusso con Giuseppe Dossetti. Il dialogo fra i due trovò una sintesi nella pubblicazione del volume Le Querce di Monte Sole che apparve nel 1986 con un lungo saggio introduttorio di Dossetti qui integralmente riproposto. In quello che è uno dei suoi testi di approfondimento storico più denso e compiuto, Dossetti muoveva dalla preoccupazione di comprendere e ricostruire la memoria degli eventi per assolvere a una fondamentale funzione di testimonianza e vigilanza. Un monito, il suo, rivolto a tutti, singoli e istituzioni, ma in particolare ai cristiani e alla chiesa su cui pesava una responsabilità ormai evidente, di omissione e silenzio, rispetto a un corso degli eventi che dopo la Seconda guerra mondiale si sarebbe potuta ancora modificare. Come illustra la postfazione di Enrico Galavotti, proprio lì stava la ragione per cui Dossetti avrebbe scelto i luoghi degli eccidi come luogo della sua sepoltura e come casa della sua Piccola famiglia, a conferma visibile di una vita consegnata «nel silenzio e nella preghiera per i morti e per i vivi».