Dipinti a voce. Sopravvivere con l'arte in un lager nazista
Arrestato dalla Gestapo, François Le Lionnais viene deportato nel 1944 nel campo di concentramento di Mittelbau-Dora, destinato alla produzione delle "armi miracolose" che, secondo la propaganda tedesca, avrebbero cambiato il corso del secondo conflitto mondiale. Ingegnere e matematico, si prodiga per sabotare una di queste - il sistema di guida missilistica V2 - ma agli occhi dei suoi compagni svolge un'altra attività, non meno vitale. Parla di teoria dei numeri, di elettricità e di chimica, ma soprattutto - durante i lunghissimi appelli che durano ore - è in grado di descrivere, persino nei dettagli e nei colori, dipinti più o meno celebri che conosce a memoria. Resoconto di un originale tentativo di sopravvivenza, questo testo - uno dei più brevi e sorprendenti sui campi nazisti - è la testimonianza strabiliante del potere dell'astrazione, un atto di estrema resistenza che segna la vittoria della bellezza sull'orrore trasformandosi in un autentico inno alla vita.
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